venerdì 27 marzo 2015

Il fiume Chao Phraya (แม่น้ำเจ้าพระยา)


Il Menam Chao Phraya (แม่น้ำเจ้าพระยา), dove Menam, da แม่ (mèe)=madre e น้ำ (naam)=acqua, significa fiume, e Chao Phraya è un termine onorifico feudale thailandese traducibile con eccelso o anche Granduca è uno dei due principali fiumi della Thailandia, e scorre nella pianura alluvionale da esso e dai suoi affluenti formata. Il fiume si forma nel centro-nord del paese, alla confluenza dei fiumi Ping, lungo 658 km, e Nan, lungo 740 km, a Nakhon Sawan e scorre per 372 km verso sud bagnando Bangkok prima di gettarsi nel golfo di Thailandia. A sud della provincia di Chainat è stata costruita sul Chao Phraya nel 1957 la prima diga della Thailandia. Dopo tale diga il fiume alimenta una fitta rete di canali usati per l'irrigazione delle innumerevoli risaie e per il drenaggio delle un tempo paludose aree situate verso sud. Il terreno di questa pianura era in gran parte coperto da foreste pluviali e paludi prima della bonifica, che se da una parte ha favorito l'agricoltura e l'urbanizzazione, dall'altra ha determinato la scomparsa da queste zone di numerose specie animali selvatiche quali l'elefante asiatico, la tigre indocinese, il rinoceronte di Giava ecc. Sia il fiume che tutti i suoi affluenti scorrono per intero all'interno dei confini dello Stato. Costituisce ancora oggi l'asse di trasporto e di commercio più importante del paese e la sua valle è una regione di grande produzione di riso. Imponenti chiatte lo solcano trasportando ingenti quantità di merci. Il porto di Bangkok sorge sulla riva sinistra in un quartiere centrale della città. Sempre a Bangkok sono attivi servizi di vaporetti, di traghetti per l'attraversamento del fiume per passeggeri, e di taxi su imbarcazioni chiamate longtail boat. La maggior parte dei ponti che lo attraversano sono nella zona di Bangkok, fra gli altri va citato il Rama VIII, inaugurato nel 2002, mirabile esempio di ingegneria moderna.

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