martedì 17 giugno 2014

Betta splendens o pesce combattente siamese


Il pesce combattente siamese, anche a volte colloquialmente noto come il Betta (Betta splendens), è una specie della famiglia dei gourami che sono popolari come pesci d'acquario. Questa specie è originaria del bacino del Mekong della Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam, dove si può trovare nelle acque permanenti di canali, risaie, e pianure alluvionali, sopportando acque poco ossigenate. Come tutte le specie della famiglia è in grado di respirare ossigeno direttamente dall'aria, attraverso un organo chiamato labirinto. Essi sono chiamati pla-kad ( pesce che morde) in thai o Trey Krem in Khmer, tendono ad essere piuttosto aggressivi, il Betta splendens ha in genere una lunghezza di 6,5 centimetri. Anche se i campioni d'acquario sono noti per i loro colori brillanti e grandi, pinne fluenti, la colorazione naturale del Betta splendens è un verde opaco, marrone e grigio, e le alette degli esemplari selvatici sono relativamente corte. I pesci combattenti siamesi hanno la bocca rovesciata e sono alimentatori di superficie prevalentemente carnivori, anche se mangiano anche alcune sostanze vegetali. In natura, si nutrono di zooplancton, crostacei e larve di zanzare e altri insetti a pelo d'acqua. Tipicamente, i pesci in cattività sono alimentati da pellets commerciali per Betta splendens. Essi possono anche mangiare piccoli invertebrati vivi o congelati e piccoli pesci. Il suo allevamento non è particolarmente difficile; gli unici accorgimenti sono la sconsigliata convivenza con altre specie aggressive e territoriali, allevare un solo maschio per vasca (sono consentite più femmine) e mantenere una temperatura dell'acqua sui 25-27 °C (28-30° per la riproduzione). Correttamente conservati e nutriti con una dieta corretta, i Pesci siamesi da combattimento vivono circa 2 - 4 anni in cattivita' e fino a 10 anni in casi rari. Fondamentale sarà fornire un'acquario molto piantumato, soprattutto di piante galleggianti, necessarie sia per la riproduzione che come nascondiglio e riparo dalla luce; è importante inoltre provvedere a munire la vasca di coperchio a causa dell'abitudine di questo pesce di "saltare" fuori dall'acquario e per mantenere umida e calda l'aria sovrastante l'acqua, in modo che il labirinto non si infiammi ed il pesce non si ammali. Il loro nome comune e la loro fama pressoché mondiale sono determinati dall'indole decisamente territoriale degli esemplari maschili, che si mostra soprattutto nei confronti di altri maschi. L'aggressività intraspecifica è stata sfruttata dai thailandesi, che gestiscono numerosi giri di scommesse sulle battaglie tra pesci combattenti; durante queste battaglie, dato lo spazio ridotto, i due esemplari sono effettivamente costretti a combattere l'uno contro l'altro a suon di morsi e testate fino al momento in cui uno dei due si arrende stremato. Spesso, purtroppo, il pesce che perde muore dopo poco tempo e anche il vincitore tende a deperire facilmente. Questi combattimenti non vengono fatti solo per svago, ma anche per determinare gli esemplari che mostrano maggiore forza ed aggressività in modo che, con la successiva riproduzione, la prole erediti i caratteri "vincenti" del padre. Nonostante la pratica sia giustamente illegale questa viene, purtroppo, ugualmente svolta in serenità in qualsiasi mercato thailandese. Tuttavia in natura difficilmente i due maschi si spingono ad uno scontro diretto che porti al grave ferimento o alla morte di uno dei due contendenti; questi si limitano a mostrarsi in atteggiamento minaccioso, con tutte le pinne ben tese e gli opercoli branchiali spiegati per mostrare l'ampio sottogola vivacemente colorato, e ad affiancarsi, come se valutassero l'effettiva imponenza dell'avversario. Dopo alcuni momenti di stasi uno dei due cerca di mordere l'altro, che scappa di qualche centimetro per poi rispondere. La schermaglia non dura molto, poiché l'esemplare che si rende conto essere meno forte lascia il territorio avversario. L'atteggiamento minaccioso è rivolto a ogni pesce che entra nel territorio del maschio: si consiglia infatti in ambito acquariofilo di inserire questo pesce per ultimo, perché se lasciato in un primo momento da solo tenderà a appropriarsi di tutto ciò che c'è nell'acquario, scacciando con rabbia chiunque vaghi nel suo territorio. L'atteggiamento aggressivo si riscontra anche nella sfera riproduttiva; non è raro che anche le femmine mostrino un'indole più o meno bellicosa. Una volta che la femmina ha rilasciato tutte le sue uova, lei è scacciata dal territorio del maschio, siccome mangia le uova. Le uova rimangono nella cura del maschio.

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