venerdì 25 aprile 2014

Il cinema thailandese


Gli scenari naturali della Thailandia sono spesso scelti come locations dalle produzioni internazionali, sia per la loro bellezza, sia per i contenuti costi di produzione. Molti film commerciali, destinatu soprattutto al mercato delle video cassette, vengono girati qui, dove si trovano con abbondanza foreste e cascate, sperduti isolotti, spiagge con le palme, ma anche manodopera a basso costo. Un episodio della serie di James Bond, L’uomo dalla pistola d’oro, venne girato nella splendida Kho Tarutao, nella baia di Phang Nga. Ci sono decine di cartelli a ricordarlo, ribattezzando lo stesso luogo “Baia di James Bond”. Circa il 50 % della produzione cinematografica locale è dato proprio dalle produzioni di film di avventura nord americani. Il resto, destinato al mercato interno o asiatico, è spesso fornito dalle brutte copie dei più famosi film d’azione, con sparatorie, eroi insanguinati e l’inevitabile liberazione della bella di turno dalle grinfie del cattivo. Il Festival Nazionale di cinematografia è il Tuk Kata Thong Awards, istituito negli anni ottanta e che premia, oltre che i film ritenuti più belli, anche quelli che fanno più incasso. Ma estiste anche un cinema d’autore che, più ancora che in europa, fatica a trovare spazio nei grandi circuiti cinematografici. La Thailandia ha visto un’esplosione della cinematografia nazionale negli anni ’70 quando il governo thailandese impose una forte tassa sui film di importazione, che porto’ a un boicottaggio dei film americani. Il 1981 vide il ritorno dei film di Hollywood in Thailandia, mentre l’industria cinematografica thailandese era quasi morta fra gli anni ’80 e gli inizi del ’90, si producevano circa 10 film l’anno. Ma in questo periodo escono alcuni film e appaiono alcuni registi che entreranno di diritto nella storia della cinematografia thai. I maestri furono,: il principe Chatrichalerm Yukol che faceva parte della famiglia reale, Vichit Kounavudhi, Euthana Mukdasanit, Pleng Sudtai, Vichit Kounavudhi, Jazz Siam. I film piu' importanti di Chatrichalerm Yukol in questo periodo furono “Khao Chue Karn” e “Thep Thida Rong Raem”. I due film piu’ famosi di Vichit Kounavudhi furono “Khon Phukao” e “Luk Isan”, entrambi meta’ film meta’ documentario. Luk Isan, ragazzi del Nordest. basata su una novella dallo stesso nome. Luk Isan, ragazzi del Nordest, e’ la vera eccezione del periodo. Il film e’ del 1983 e si basa su una novella dello stesso nome, che narra la storia di una famiglia di agricoltori dell’Isan e le loro tribolazioni. Luk Isan fu il primo film a offrire uno spaccato di vita sociale. Euthana Mukdasanit, che nel 1984 aveva diretto un film arrivato anche ai festival occidentali e vinto il premio come miglior film al Festival Internazionale del Cinema delle Hawaii, Peesua Lae Dokmai, “La farfalla e i fiori”, ha avuto un grande successo nel 1987 con Longkha Deang, un film musicale interpretato da un cantante molto popolare in patria e ambientato in un manicomio. Pleng Sudtai di Pisan Akareserank del 1987 e’ il primo film di argomento gay mai realizzato in Thailandia e ha incassato in patria il corrispettivo di 1 milione di dollari ottenendo riconoscimenti all’Asian Pacific Film Festival di Taiwan. L’anno dopo lo stesso regista ha diretto una sorta di sequel Rak Taraman, che ha avuto un successo quasi equivalente. L’anno dopo il consenso dei critici  ando’ a un altro melodramma musicale, Ruen Pae, “la casa sul fiume”, di Vichit Kounavudhi, che adattava per lo schermo uno dei piu’ famosi racconti popolari thailandesi. Per contro nel 1988 e’ naufragato miseramente l’ambizioso tentativo di Jazz Siam, un regista che ha voluto denunciare il ruolo reazionario che alcuni santoni possono giocare nella vita sociale del paese. Lo stile del film e’ molto realistico e la denuncia molto vibrante pero’ il film non ha avuto alcun successo anche per via del boicottaggio operato dai leader delle comunita’ religiose. Il governo ha avuto una politica contraddittoria nei confronti della cinematografia. La tassazione sui film, in particolare sull’import-export e’ molto forte, ma ad essa corrisponde una totale deregulation per quanto riguarda la vigilanza commerciale. Infatti a Bangkok fiorisce il piu’ grande mercato clandestino di cd di tutto il Sudest asiatico, con la possibilita’ di reperire i film prima che vengano programmati nelle sale. La crisi economica del 1997/98 non permetteva film da grandi budget, ma il gusto dei tai spinto dal fatto di voler comptere coi film stranieri fece spostare i budget disponibili dalla quantita’ alla qualita’. I film di qualita’ richiesti da crtitici, studiosi, direttori di televioni commerciali e di sale cinematografiche arrivarono e apparve una nuova generazione di registi thai, diversi dei quali hanno studiato filmografia all’estero, che crearono un boom nel periodo. Questi registi sono stati incoraggiati sia dalla critica thai che da quella internazionale che parlano di una nuova ondata thai. Questi registi favoriscono il realismo, l’innovazione e una forte identita’ thai. Il primo film a soddisfare queste richiese e’ proprio del 1997 il dramma poliziesco di Nonzee, “2499 Antapan Krong Muang” che fece un record al botteghino incassando più di 75 milioni di baht. Fun bar karaoke, di Pen-Ek Ratanaruang del 1997 e’ una satira sulla vita di Bangkok in cui i protagonisti principali sono un playboy di una certa eta’ e sua figlia, ha ricevuto acclamazioni dalla critica per il modo di dipingere il moderno modo di vivere urbano mescolato a saggio umorismo. Il film si distinse sulla scena internazionale al Berlin Film Festival ma ebbe un limitato successo di cassetta in casa. Fu la prima volta dopo venti anni che un film thailandese si presentava sulla scena internazionale. Un avviso di cosa sarebbe successo nell’industria cinematografica thailandese si ebbe quando nel 1998 Nonzee Nimibutr fece uscire Nang Nak, un famoso remake della famosa storia dello spirito thai che ha avuto non meno di 20 precedenti edizioni cinematografiche. Questo film non solo ha un’eccelente azione e un ottimo detaglio ma  tenta di rendere Nang Nak uno spirito simpatico piuttosto che un fantasma orribile. Il fim divenne il piu’ grosso successo della storia thai, superando al botteghino anche il Titanic, conquistando premi per la miglior regia, la miglior direzione artistica e la miglior colonna musicale all’Asia-Pacific Film festival nel 1999. Incasso’ 149.6 milioni di baht, che forse oggi possono sembrare pochi per un film di successo ma fate un po’ voi i conti, in quel periodo un biglietto del cinema costava in Thailandia 50/60 baht, oggi 44 baht sono circa un euro. Wisit Sasanatieng che era gia’ conosciuto dagli addetti ai lavori per aver scritto le sceneggiature di Dang Bireley's e Nang Nak usci’ con il film “Tears of the Black Tiger”, (Le lacrime della Tigre Nera), omaggio al film d'azione thailandese degli anni 1960 e '70. E 'stato il primo film thai ad essere incluso nel programma del Festival di Cannes. Il successo dell’anno 2000 fu il film Satree lex di Yongyoot Thongkongtoon che drammatizza in modo umoristico la scalata sportiva di un team di volleyball di Lampang composto quasi interamente di travestii e transessuali. In casa questo film fu' il secondo piu’ grosso successo del botteghino dell’anno e fu' il primo film thailandese proiettato nei cinema d’essay in Europa e in America. Un'altro fim che richiama l’attenzione internazionale, sempre nello stesso anno fu' Sukhothay, film epico e storico diretto dal Principe Chatri Chalerm Yukol. 40 mesi e 20 milioni di dollari per fare un film che narra un ben conosciuto episodio della storia thai in cui una regina di Ayutthaya sacrifico’ se stessa nella battaglia di Hanthawaddy per salvare la vita del re. Sebbene ricco in costumi e scenari fu' un fiasco all’estero e fu' aspramente criticato perche’ poderoso e troppo lungo. Il leggendario produttore-regista americano Francis Ford Coppola riadatto’ il film creando una versione piu’ corta che soddisfasse i gusti internazionali dal titolo  The Legend of Suriyothai, il film non ebbe ugualmente successo. Per capire che il ruolo della cinematografia thailandese nel mondo continuava a espandersi basta considerare i film successivi fra cui l’acclamato Mon Rak Transistor di Pen Ek, del 2001. Esso prese un tema abbastanza normale nella cinematografia internazionale, l’odissea tragico comica di un giovane che tenta di diventare fanoso come cantante di luk thung, svuppando pero’ il valore della produzione fino a portarla a raggiungere i piu’alti standard internazionali. Questa nuova ondata porto' al successo artistico e commerciale di una nuova generazione di registi cresciuti al di fuori del sistema tradizionale e spesso restrittivo degli studi thailandesi. Il leader di questo movimento fu' Apichatpong Weerasethakul, con lui si arrivo’ a uno dei piu’ importanti momenti della cinematografia thai, questo successe a Cannes, nel 2002, il Premio di Speciale Considerazione fu' assegnato al film "Blissfully your". Fu' premiato un film che mostrava un notevole lavoro e raccontava il romanzo fra una donna thai e un'immigrato birmano illegale. Il film, premiato all’estero, ha ricevuto soltanto proiezioni limitate in Thailandia e un DVD del film è stata censurato. Un’altro successo internazionale arrivo’ al festival di Cannes del 2003, che premio' il film di Apichatpong "Tropical Malady" con il Premio della Giuria. Il film racconta una storia d'amore gay tra un soldato dell'esercito e un giovane ragazzo di campagna. Nessuno dei film di Aphichatpong ha comunque mai avuto successo in casa, dove sono considerati troppo occidentali. Miglior successo di botteghino sia in Thailandia che all’estero ricevette invece il film di Phrachia Pinkaew "Ong Bak" del 2004 considerato uno dei migliori film sulle antiche arti marziali di tutti i tempi. Un altro favorito, nello stesso anno del circuito dei festival e successo di botteghino in Thailandia fu' il film di Jira Malikul Mekhong "Full Moon Party", che contrappone credenze folcloristiche sulle misteriose “palle di fuoco” che escono dal Mekong con lo scetticismo degli scienziati di Bangkok, dei media e del buddhismo thailandese. E’ anche il primo film parlato in dialetto isan con sottotitoli in thailandese. Il problema del cinema thailandese era e rimane, tuttavia, come confrontarsi con il cinema americano e occidentale in generale, ricercando una produzione che sia culturalmente autonoma. E’ una contraddizione difficile da risolversi ed e’ abbastanza simile quindi al problema che ha l’Italia. Cio’ da la dimensione del problema cui si accennava all’inizio: la difficolta’ per il cinema thailandese di mantenere una propria identita’ di fronte alla spinta del business. Un cinema nazionale e nello stesso tempo un cinema camaleontico si confrontano.Non e’ dato per adesso capire chi prevarra’. L’unica cosa certa e’ che l’affermarsi di una via o dell’altra non e’ priva di conseguenze per la cultura del paese. Il consiglio di censura continua ad operare in base a un Atto del 1930, per cui i proprietari di teatri e le emittenti televisive devono presentare i film che hanno intenzione di mostrare al Film Censorship Board per la visione. La prima commissione di censura includeva uomini e donne eletti dai ranghi dell'aristocrazia, il servizio civile e la polizia. Ogni film che passava la censura doveva includere un timbro su ogni bobina, e sugli stampati pubblicitari. La Polizia Nazionale era responsabile per lo screening film e video fino al settembre 2005, quando il Ministero della Cultura ha assunto la funzione. Tutti i VCD e DVD venduti per essere visualizzatil deve recare il segno che ha superato la censura. Sui VCD e DVD prodotti in Thailandia i censori prestano una particolare attenzione contro le immagini di nudità, sesso, fumo, la presenza di alcol e di armi puntate verso la gente, tutte immagini che sono proibite in trasmissioni televisive. In certi casi, atti violenti potrebbero essere tagliati, sicuramente tagliati sono il sesso e la nudità.  DVD importati non sono generalmente alterati dalle autorità thailandesi, anche se i dipendenti del Ministero della Cultura stanno bene attenti e fanno pressioni sui rivenditori pregandoli vivamente di non importarli. Fra i film la cui censura ha fatto scalpore ci sono utte le versioni della storia di Anna Leonowens e il re Mongkut (Rama IV) sono stati vietati in Thailandia, dalla prima versione del musical del 1956 “The King and I” al più recente film animato del 1999 quest’ultimo e’stato censurato perche’ "alcune scene distorcono la storia e insultano il re " nonostante il fatto che un certo numero di modifiche vennero apportate al film. Al cinema, ogni spettacolo inizia con l'inno nazionale, che tutti gli spettatori ascoltano stando sull'attenti, anche gli stranieri, davanti al ritratto reale proiettato sullo schermo.

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