lunedì 9 settembre 2013

Il Chao Phraya il fiume dei Re


Il Chao Phraya è formato dalla confluenza di quattro fiumi, il Ping (715 km di lunghezza), il Wang (400 km), il Yom (700 km) e il Nan (740 km), che insieme formano il più importante sistema fluviale della Thailandia e drenano il 35% del territorio del paese. Circa 20 milioni di persone (un terzo della popolazione) vivono nel suo bacino, la maggior parte delle quali è dedicata a coltivare la terra, con il riso come coltura principale. Alcuni studiosi pensano che il Siam, il nome con cui era conosciuta la Thailandia fino al 1939, si traduce come 'popolo del fiume'. Il Regno del Siam era usato per includere Thailandia, Laos, Cambogia e Myanmar (Birmania). Chao Phraya può essere tradotto come 'Generale' o 'fiume dei re' e talvolta è preceduto da Maenam ('fiume' o 'Madre delle Acque'). Il fiume guadagna il suo nome proprio a Nakhan Sawan, alla confluenza del Ping e Nan e da lì scorre per altri 370 km a sud prima di gettarsi nel Golfo della Thailandia. La maggior parte delle principali città del paese sono state fondate sul fiume, perché questi siti sono più facili da difendere, perché il fiume ha fornito un mezzo di trasporto e di comunicazione, perché non c'era acqua abbondante da bere e perché ha fornito ai tailandesi i loro alimenti di base, riso e pesce. I centri di cultura tailandese elogiano la benevolenza materna e il potere dell'acqua del Chao Phraya, ma i tailandesi credono che ha anche un lato oscuro. Miticamente, è sede dei Naga i serpenti adirati, visto che adornano molti templi buddisti thailandesi. Le tre vecchie capitali reali della Thailandia sono tutte situate sul fiume Chao Phraya. Prima Ayuthaya (1351-1767), nel punto in cui i fiumi Lopburi e Pasak si uniscono al fiume. Poi a sud Thonburi (1767-1782) e, infine a est Bangkok (dal 1782 ad oggi). Il clima è dominato dal monsone di sud-ovest tra maggio e ottobre. Circa il 90% delle precipitazioni annue si verifica durante questo periodo. Il Chao Phraya e dei suoi affluenti sono alimentati da queste piogge monsoniche, piuttosto che dal sciogliersi della neve dalle montagne e di conseguenza sono pieni durante il periodo dei monsoni, ma poi calano nel culmine della stagione secca tra febbraio e marzo. Il Chao Phraya è soggetto a straripamenti, lungo i 180 chilometri che vanno dal Golfo della Thailandia a monte di Ayuthaya e Ang Thong, infatti a partire da metà settembre ai primi di novembre, il fiume rompe spesso gli argini e provoca inondazioni. Fino al secolo scorso, la maggior parte dei Tailandesi vivevano in case galleggianti o su palafitte e si salvavano da queste inondazioni, mentre ora le case sulla terraferma vengono allagate.

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